Nuova figura necessaria per il calcio moderno.

Riporto di seguito la risposta che ho inviato a mister Cagni a commento del suo articolo come sopra titolato in cui si parla di questa nuova figura di allenatore da introdurre nello staff tecnico di una squadra con il compito specifico di dettare le basi, gli insegnamenti per imparare a diventare un buon difensore ma soprattutto per prendere possesso di quelle capacità individuali e di reparto per affrontare e gestire la fase difensiva nel modo migliore rispetto a quanto accade ora con i difensori che non sanno più marcare a uomo per effetto della zona applicata e delle sue rischiose componenti tattiche.
“Il nuovo articolo di mister Cagni che condivido contiene e mette in evidenza a mio avviso due punti essenziali da prendere in considerazione nel calcio moderno, quello di prendere meno gol per i motivi esposti e quello di andare a rete favorendo soluzioni alternative, originali per gli attaccanti a tale scopo; se posso dire di questa tematica mi occupo da parecchi anni dopo aver impostato il mio studio su un diverso assetto difensivo in fase di non possesso palla dentro l’area di rigore o nelle immediate vicinanze basato sulla marcatura a uomo al posto della zona e sue relative applicazioni tattiche, come pure su alcune proposte poco praticate per agevolare l’azione, il compito degli attaccanti nell’andare a rete trovando la via del gol.
Ben venga, anche se mi risulta sia già esistente in alcune realtà calcistiche, la figura di un allenatore che sappia insegnare come affrontare e gestire al meglio la fase difensiva di cui oggi molto si parla a livello di interpreti sul campo e di sostenitori a proposito della zona che con il suo meccanismo contorto tanti gol evitabili sta causando ogni domenica alle squadre a qualsiasi livello di categoria e di classifica.
La domanda che mi pongo a tal proposito è se questa nuova figura di allenatore specifico sia in grado principalmente di svolgere il suo compito di istruttore del reparto difensivo sia in presenza del sistema zona sia in quello di marcatura a uomo fornendo quegli insegnamenti, quelle nozioni di base capaci di formare e far crescere dei bravi difensori.
Se si parla di zona non entro nel merito di giudizio sulla loro capacità d’insegnare tale forma difensiva se non altro perché la si pratica da quasi un ventennio, per cui verrebbe da dire che sono preparati, all’altezza del loro compito, anche se nutro fondate riserve per affermare che non tutto va per il verso giusto dal lato pratico, dei risultati conseguiti, visti i tanti gol evitabili presi causa sua a dimostrazione che qualcosa in realtà non funziona.
Mentre se ci si riferisce alla marcatura a uomo non esito a sostenere che mancano figure specifiche di preparatori, insegnanti, maestri che sappiano veramente trasmettere e far apprendere i principi base di questa tattica difensiva alternativa alla zona che ha dei connotati tattici ben precisi e distinguibili; non fosse altro per il fatto che gli allenatori delle nuove generazioni ma anche quelli più avanti con gli anni, pur sapendo per esperienza personale cosa vuol dire marcare a uomo, hanno fatto della zona il loro credo calcistico seguendo la moda in atto "tanto cosi fan tutti", fatto salvo qualche distinguo in controtendenza ivi compreso il mio.
Mancando quindi per adesso allenatori specifici in grado di insegnare a marcare a uomo, se verranno seguendo l’evoluzione che sono convinto avrà un suo inizio e seguito nel sostituire la zona con la marcatura a uomo moderna, elastica, questi dovranno acquisire nel loro bagaglio culturale, didattico quegli elementi di base che portano a capire, ad apprendere come, dove e quando il difensore deve muoversi, stare, posizionarsi nel controllare e marcare il diretto avversario; avendomi occupato di questo tema calcistico difensivo nel mio studio ho ideato figure ed esercitazioni anche innovative per apprendere facilmente questa tattica o assetto difensivo che, ripeto ancora una volta, può essere assimilato, acquisito, adoperato anche da chi a zona ha sempre giocato meglio ancora da coloro che, anche se non correntemente, hanno osservato il principio di marcare l’uomo nella propria zona di competenza come si dovrebbe fare in teoria.”
Giorgio Pivotti