CORRISPONDENZA TRATTA DAL BLOG DI MISTER CAGNI - SEZIONE PRINCIPI BASE

giorgio pivotti scrive:
13 marzo 2013 alle 10:54
 
 
Barcellona vs Milan 4 0
Quanto al singolo del Barcellona:
MESSI VA MARCATO A UOMO non lasciato libero, con tanto o poco spazio, di ricevere palla e di giocarla anche nel dribbling; va contrastato standogli a contatto ravvicinato già nel momento in cui viene servito o inizia a condurre palla; è una leggenda metropolitana quella che si sente dire spesso in proposito adducendo l’opinione che, anche se lo marchi a uomo Messi ti salta sempre; anche ieri sera nelle rare volte che è stato marcato stretto ha perso palla; Messi quando cammina o resta fermo, cosa che fa spesso per non attirare l’attenzione dell’avversario su di se, o quando si propone o riceve palla, va marcato a contatto ravvicinato e disturbato subito regolarmente quando e prima di entrare in gioco.
Quanto alla squadra del Milan:
BISOGNA MARCARE A UOMO con il controllo visivo attivo e la corretta, continua presa di posizione sul diretto avversario in senso moderno quindi con la Difesa Elastica; giocare a zona e per giunta contro il Barcellona vuol dire autoeliminarsi, basta vedere il terzo gol del Barcellona con l’errore di Constant che attacca la palla senza riuscire ad intercettarla e da via libera a Villa di segnare indisturbato un gol evitabile; prima si marca poi si attacca la palla con l’anticipo e non viceversa come vuole la zona.
 
mario scrive:
14 marzo 2013 alle 18:13
 
Mi scusi sig Pivotti ma lei in questo momento sta allenando? E sopratutto mi piacerebbe sapere cosa ha vinto in carriera con le sue squadre. A parole è facile incontrare qualsiasi squadra e marcare chiunque. Stiamo parlando del BARCELLONA e di MESSI scusi se è poco! Mi sembra che i due gol segnati da Messi al Milan siano i primi due fatti su azione contro squadre italiane. Ma ha visto il primo gol? Lo puoi marcare come vuoi Messi a zona o a uomo se ti vuole far “male” lo fa e basta. All’andata parlavamo di un Milan perfetto…quindi un po di equilibrio nei giudizi.
 
 
giorgio pivotti scrive:
14 marzo 2013 alle 22:08
 
Mario, attualmente non alleno, non lo faccio da una decina d’anni ed ora anche per la mia età un po’ avanzata, la mia partecipazione, collaborazione nell’ambito del calcio giocato penso resterà quella principale di consulente tecnico, di studioso pur non disdegnando l’eventuale chiamata su una panchina.
Preso il patentino di allenatore di terza categoria nel 1978 un anno dopo ricordo bene che con la mia prima squadra dove già applicavo la marcatura a uomo moderna ed elastica raccomandando i difendenti di non girarsi mai sui tiri contro, sono arrivato secondo con gli allievi dopo essere stato in testa per tutto il campionato.
In proposito quello che mi sento di dire con certezza, convinzione è che gol evitabili le mie squadre ne hanno sempre preso pochi rispetto alle altre che giocavano a zona e non rispettavano la posizione frontale attiva; ma come puoi ben capire non è sufficiente applicare le note contromisure sui gol evitabili per dire di vincere i campionati se parimenti non si ha a disposizione una squadra competitiva a livello singolo e di reparto; infatti a parità di valori, di organico in campo tra le due squadre vinceva sempre la mia; per questo sostengo che tra Milan e Barcellona anche se c’è qualche differenza tra le due compagini a favore della seconda soprattutto per tecnica calcistica, il Barcellona poteva essere fermato in fase difensiva marcando a uomo, con la difesa elastica; in cosa consiste e come si attua tale tipo di difesa con la marcatura moderna a uomo lo spiego in dettagliato e sufficientemente nei miei articoli, scritti che ho inserito anche nel mio sito http://www.calcioegoal.it cui faccio rinvio per quant’altro ti possa incuriosire.
Tornando a Messi, come ho già detto altre volte, in area o nelle immediate vicinanze, l’argentino proprio per la sua rapidità nel controllo palla e nel tiro VA MARCATO a contatto stretto, fisico nella corretta presa di posizione che significa contrastarlo fisicamente al momento di ricevere palla in modo da non farlo ragionare ovvero mettergli apprensione nel gioco palla, nel dribbling. Secondo me Abbate, meno Mexes, se istruito adeguatamente nel marcare a uomo in applicazione alla mia idea di marcatura moderna, non solo avrebbe limitato le azioni di Messi ma ne avrebbe anche impedito i due gol.
Personalmente non ho mai parlato di Milan perfetto quello dell’andata a fronte di un Barcellona irriconoscibile quanto a gioco collettivo e singolo, ho pensato che il Milan avrebbe potuto passare il turno non giocando a zona, questo sì.
In Lazio vs Stoccarda in corso mentre scrivo, hai visto il primo gol di Kosak ? Radu crossa il difensore si gira, la palla arriva a Kosak che s’inserisce oltre la linea con la difesa ferma, imbambolata a fare le belle statuine come accade solo con la zona. Incredibile.
Mi scuso se sono stato lungo ma il calcio va spiegato altrimenti si resta nel vago.
 
mario scrive:
15 marzo 2013 alle 18:25
 
Mah! Resto sempre convinto che Messi è e sia immarcabile nel senso che se lo marchi come dice lei a contatto stretto , va da sè che ti becchi il primo giallo dopo poco e che quindi condizioni la tua prestazione in marcatura peggiorando la situazione. Rischiando quindi il secondo giallo . Ribadisco che il primo gol è da antologia del calcio per bellezza,velocità e precisione nel tiro. Praticamente impossibile da fermare. Non avrà parlato di Milan perfetto all’andata ma concorderà con me che Allegri ha fatto un capolavoro tattico aldilà dei demeriti del Barcellona. Era l’unica partita che doveva fare. E sono convinto che se Niang fosse stato un pò più fortunato su quel palo, penso propio che il Milan c’è l’avrebbe fatta
 
Risposta integrale, completa di Giorgio Pivotti a Mario.
 
16 marzo 2013
 
Mario comprendo bene la tua perplessità espressa con quel “Mah” e siccome ritengo interessante questa discussione che parte da Messi e dalla partita persa dal Milan contro il Barcellona vale la pena di approfondirla per capirne meglio, qualcosa di più al riguardo.
Mi rendo conto pienamente che stiamo parlando di Messi, del giocatore che non ha pari nel calcio moderno per le sue doti di talento e di tecnica calcistica e che quindi può sembrare semplicistico affermare in senso stretto che basta marcarlo a uomo per attenuare di molto così la sua pericolosità; posso dirti per esperienza personale che un dribblatore, uno che tiene palla con sicurezza segnando in proprio o mandando il compagno in rete quando sente il fiato sul collo del difendente va in difficoltà, in apprensione, perde molta della sua sicurezza nel gestire la palla per se e per gli altri; questo succede per tutti i dribblatori, tutti ne risentono in una scala di valori decrescente, meno bravi e bravi.
Il problema da individuare è invece un altro ovvero verificare se si è ancora capaci di marcare a uomo in maniera efficiente, non ripetutamente fallosa, moderna, se si sono acquisite le basi, i fondamentali per farlo, per apprendere questo modo di fare difesa dal lato pratico; nella realtà del calcio giocato attuale  la cosa purtroppo lascia molto a desiderare da noi come all’estero per non dire che è del tutto insoddisfacente  essendo i difendenti abituati a giocare quasi esclusivamente a zona disimparano e già in partenza restano a digiuno  da come si dovrebbe marcare a uomo come anche mister Cagni ha più volte sottolineato in proposito.
L’idea, il proposito, la tattica di marcare a uomo viene messa in secondo piano se non addirittura del tutto trascurata, salvo una sua parvenza riscontrabile sulle palle inattive; ma solo una parvenza, un pressappoco essendo più rugby che marcatura specie sui calci d’angolo.
Fatto il quadro della situazione la domanda che faccio a te e agli altri utenti che ci leggono è questa:
Come si sa la zona viene applicata dai difensori avendola imparata e praticata fin dal settore giovanile e solo con questo sistema o assetto tattico sanno ORA schierarsi per affrontare la fase difensiva avendo ben presente i meccanismi che la sorreggono ovvero linea, fuorigioco, difesa alta, attacco alla palla, palla coperta e scoperta, posizione rispetto palla-avversario-porta dimentichi, incuranti che anche con il sistema zona si dovrebbe marcare a uomo nella propria zona di competenza.
Ma della marcatura a uomo, in particolare di quella moderna, cosa sanno rispetto a come va insegnata, interpretata ed eseguita, quale debba essere la corretta presa di posizione da assumere, come bisogna muoversi e a quale distanza in sintonia controllata con il diretto avversario soprattutto come va tenuto d’occhio avversario da marcare e palla nella sua circolazione?
Ed inoltre quale tipo di allenamento, di esercitazioni è opportuno svolgere per imparare ad applicarla correttamente?  Nei miei contributi scritti e nella definizione stessa di Difesa Elastica a queste domande ho cercato di dare delle risposte che credo esaurienti e corrette per  applicare la nuova marcatura a uomo mentre se ci guardiamo attorno poco o nulla è stato fatto a livello di apprendimento sia pratico, nelle sedute di allenamento sia didattico; mi piacerebbe essere smentito.
Come un allenatore di A ha più volte confermato elogiando la sua zona è meglio lasciare al difensore la libertà, l’autonomia di regolarsi da solo nell’interpretare i noti meccanismi della zona in fase difensiva senza dover ricorrere alla marcatura a uomo che peraltro costa anche più fatica sopportare fermando l’avversario non fisicamente ma virtualmente.
E chiudo venendo a Messi.
E’ indubbio che con Messi, Sivori, Maradona o Garrincha prendere cartellini gialli sia più facile soprattutto perché, fondamentale questo concetto,  manca la cultura calcistica di stare correttamente sull’uomo trovando il timing giusto nel controllo, nell’accompagnamento, nel muoversi a stretto contatto con loro, con i dribblatori e non entrando di prima intenzione o con fallo tattico in maniera irragionevole, scomposta quando il difensore si vede perso per il troppo spazio concesso; una delle pecche più evidenti, ricorrenti e controproducenti della zona.
Credo che anche con il gol di Niang il Milan non avrebbe evitato la rimonta del Barcellona troppe sono state le sbavature, le incertezze e le disattenzioni della difesa rossonera viste più volte per colpa della zona.
Bisognerebbe analizzare questi episodi estrapolandoli dalla partita ma qui il discorso si farebbe veramente lungo anche se istruttivo ed interessante.